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27.11.12

Shugen-do, la bellezza del dolore







Mi ha molto incuriosito questa pratica dello Shugen-do descritta da Paolo Coelho nel suo libro "11 minuti" e sono andata a scovare di più in rete:
"Lo Shugendō修験道
E' una tradizione ascetica con la montagna come fulcro della propria visione religiosa; i suoi seguaci sono detti yamabushi 山伏, “coloro che si sono nascosti sulle montagne” (o shugenja 修験者, “coloro che imparano e si mettono alla prova”).
Si formò dalla sintesi degli antichi culti sciamanici con le dottrine del buddhismo esoterico e del taoismo, emergendo come vero e proprio movimento religioso verso la fine del XII secolo.
I suoi precursori furono tutti quegli asceti che cercavano l'esperienza del sacro in solitudine e al di fuori delle organizzazioni religiose ufficiali:
- gli hijiri 聖, eremiti che praticavano l'ascesi nelle foreste;
- gli onmyōji 陰陽師, maestri dello Ying e Yang e nelle pratiche meditative del taoismo;
- gli sciamani, esperti delle tecniche dell'estasi che comunicavano con i morti.
Verso la fine del Periodo Heian (794-1185 d.C.) nelle montagne sacre si organizzarono spontaneamente, intorno alla figura di un maestro, dei gruppi, con regole comuni e un corpo più omogeneo di pratiche ascetiche ordinate secondo una progressione iniziatica. Lo Shugendō non ha quindi un fondatore, anche se i suoi adepti si richiamano alla figura semi-leggendaria di En no gyōja 役の行者, un asceta dai poteri miracolosi.
Il movimento fu sempre frazionato in centri di culto e templi locali, indipendenti e gelosi delle proprie tradizioni: i più antichi e famosi si trovano tutt'ora nelle montagne di Yoshino, Kumano, Katsuragi, Fuji, Haguro e Yudono.
Si distinguono due grandi scuole dello Shugendō:
- la Tōzanha 東山派, legata al buddhismo Shingon 真言;
- la Honzanha 本山派 legata al buddhismo Tendai 天台.
Fino al XVI secolo le dottrine e i riti degli yamabushi erano segreti e insegnati solo oralmente; ma col tempo la tradizione esoterica andò attenuando il suo rigore, portando ad una diffusione del movimento.
Nel Periodo Tokugawa (1600-1868 d.C.) gli yamabushi svolgevano le funzioni di esorcisti e guaritori nei villaggi.
Nello Shugendō il luogo ideale di ascesi è Shide no yama 死出の山, il monte che conduce all'altro mondo. Esso definisce uno stato di pena, solitudine e incubi infernali, ma diventa anche il simbolo di salvezza in quanto raggiungere la cima equivale all'Illuminazione.
Il potere dell'asceta è quindi quello di rivelare la sacralità della montagna."

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